SUD AMERICA - NOVEMBRE 2023

11000 euro per "GIUSTIZIA EDUCATIVA..."

SIAMO TORNATI!!!

SINTESI DA “IL DIARIO VIAGGIO”

A cura di Davide Bacciotti

 

Finalmente il viaggio 2023. Da San Carlo de Bariloche a Ushuaia. Tutta la Patagonia cilena e una parte dell’argentina. Dal 4 al 29 Novembre. Quattro motocilisti più altri due aggregati per buona parte del viaggio. Finalità del viaggiare, oltre all’avventura in moto, sostenere come associazione una piccola scuola sulla carretera Austral in Cile.

Atterriamo a san Carlo de Bariloche dopo 24 ore tra aereo e aeroporti. Li ci attendono le nostre ”poderose”, 4 Transalp anni ’90 sistemate per viaggiare e senza pretese di cavalli ed elettronica. Faticano a ripartire malgrade le amorevoli cure di qualche ora ma alla fine, zoppicando e saltellando un po’ dnno il meglio che possono. Si parte. Il tempo non è dei migliori, piove e fa freddo; percorriamo i primi 200 km fino a San Martin de Los Andes, paesino adagiato sulle sponde del lago omonimo con le ande sullo sfondo. La amttina si riparte e attraverso il passo Cardinal Samorè entriamo in Argentina in un paesaggio innevato a 3 gradi di temperatura. Sullo sfondo troneggia il vulcano Osorno. Puntiamo verso l’Isola di Chiloè, la più grande e storica del Cile. Ricca di monumenti protetti dall’Unesco tra cui le caratteristiche chiese in legno dell’800 costruite da maestri d’ascia esperti in costruzione di navi. Il suo essere isolata ha reso particolare l’ambiente e le persone. A castro troviamo anche le caratteristiche palafittos, casa ancora abitate a sbalzo sulle baia dell’oceano pacifico.

Ripartiamo dopo qualche giorno per la terra ferma verso il porto di Chaiten da dove inizieremo il tratto della mitica Ruta 7 la carretera Austral. Una strada particolarmente storica, voluta dal dittatore Pinochet, lunga 1250 km tra foreste, laghi e montagne dal carattere preistorico. Purtroppo, il tempo non ci è clemente e la pioggia non ci abbandona, arriviamo dopo una giornata di nuvole e pioggia a   Coihayque sotto una nevicata, atmosfera natalizia.

Domani saremo a Villa Ortega e alla scuola Pablo Neruda, l’opera da sostenere con la nostra associazione. Un piccolo paese a soli 700 metri di altezza di circa 50 abitanti. In posizione piovosa e umida. In perfetto stile Patagonico.

Circa 50 km di sterrato e ci presentiamo alla scuola. L’emozione è forte e non solo per noi. I bambini sembrano impazziti e saltano subito sulle moto e vogliono provare i caschi. Li assecondiamo e con loro viviamo un buon tempo di gioia vera e sincera. Poi la parte ufficiale, la festa i balli e la presentazione della scuola dove i protagonisti sono sempre i bambini. Il nostro contributo darà la possibilità di realizzare 2 progetti dove il tema della “giustizia educativa” diventa la voce più importante.

Rimaniamo stupiti della familiarità tra docenti e ragazzi della scuola. Anche il preside, il più anziano, 38 anni, è uno del gruppo a cui i ragazzi si relazionano con amicizia e affetto. Quanto abbiamo da imparare in accoglienza, in relazioni e stile educativo!

Ripartiamo il mattino dopo da Coihayque e raggiungiamo dopo 200 km di sterrato Puerto Rio Tranquillo sul lago General Carrera, il secondo lago più grande del Sud America.

Purtroppo le condizioni meteo non migliorano e siamo costretti a cambiare programma: lasciamo la carretera  Austral in Cile e svalichiamo in Argentina passando così da 3 gradi  ai 12. Siamo sulla ruta 40, mitica strada che percorre dal nord al sud l’intera catena delle Ande per più di 5000 km.

Molti km sono in asfalto o sterrato compatto ma tra i due villaggi di Governator Gregores e Tres Lagos attraversiamo i 73 km maldidos, dove lo sterrato, il ripio, diventa terra, ghiaia, anche accumuli e a tratti smossa, e... fango. Il tutto con il vento che in Patagonia arriva ben oltre i 100 km/h. Non siamo i soli motociclisti su questo tratto, ci si ferma a chiacchierare volentieri e a condividere i motivi del viaggiare. Altre volte per aiutare chi è caduto a rialzarsi e superare la paura di proseguire. Arriviamo a El Chalten inserito nel parco Nacional Los Glaciares. Le due famose cime fanno da panorama ad ogni altro, il Fitz Roy il mitico Cerro Torre che svettano ben oltre i 3000 metri. Il paese è noto a livello mondiale per tutti gli scalatori ed escursionist, cosi anche noi lasciate le poderose a riposarsi ci lanciamo in una giornata di trekking. Da Laguna del Desierto sale al ghiacciaio Huemule. Uno spettacolo affascinate che ripaga lo sforzo della camminata.

La mattina seguente ripartiamo con la pioggia che ci assiste ormai da giorni e raggiungiamo il Parque Los Glaciares Sud entriamo a El Calafate. Prenotiamo una giornata su catamarano sul lago Argentino per visitare da vicino i 3 ghiacciai: il  Pedrazzini con pareti alte anche 130 metri, il graciar Upsala, il più esteso per dimensioni, e il ghiacciaio più famoso al mondo, il Perito Moreno.

Saimo in Argentina nel tempo di elezioni e temporaneamente lasciamo il paese per rientrare il Cile.

Arriviamo a Puerto Natales ed entriamo nel parco delle Torri del Paine, il parco forse più bello del Sud America. Montagne immacolate dalle cime aguzze, tutto intorno laghi azzurri, cascate, fiumi, terreni incolti completamente disabitati e falchi, guanachi, volpi, lepri. Natura così come è stata creata, solo una stretta pista sterrata a violare l'integrità del paesaggio.

Riprendiamo il viaggio verso sud sbatacchiati continuamente dal vento. Costeggiamo la stretto di Magellano e visitiamo alcuni relitti abbandonati sulla spiaggia da i primi del ‘900.

Attraversato lo Stretto di Magellano entriamo nella Tierra del Fuego, ultima propaggine del continente sudamericano.

Costeggiando il canale di Beagle arriviamo a Puerto Almanza, un minuscolo villaggio di pescatori dove affittiamo per la notte uno splendido appartamento affacciato sulle coste del canale.

Ushuaia è veramente vicina ormai, solo un centinaio di chilometri. Dal 1884 al 1947 la città non era altro che una colonia penale dove furono incarcerati i più pericolosi criminali e i prigionieri politici. Oggi è una città in continua espansione che vive e sfrutta il mito di essere la città più a sud del mondo. Hasta la fin del mundo. Superiamo il passo Garibaldi, il passo montano più a sud del mondo, sferzato dai venti gelidi provenienti da sud e ci tuffiamo nella lunga discesa verso la città. Un turbinio di emozioni ci travolge, ognuno di noi, a modo suo, ripercorre le tappe di questo fantastico viaggio finché le colonne di ingresso della città non appaiono all'orizzonte. Ushuaia ci regala un ultimo incontro con un vecchio signore giapponese, quasi novantenne, che arrivò qui nel lontano 1961 dopo un viaggio con una moto 125 di quasi tre anni passando per l'Alaska. Da Ushuaia poi non è più ripartito. Vedendo le nostre quattro Honda Transalp si è commosso e ha voluto sapere tutto del nostro viaggio facendosi immortalare sulle nostre cavalcature bianche. Il nostro viaggio quest'anno termina qui, 4000 km di emozioni, paesaggi, incontri, conoscenze, nuove amicizie, un'altra avventura che finisce.

Grazie a Caberg per aver partecipato e reso possibile tutto questo.

DA SAN CARLOS DE BARILOCHE

A USHUAIA

PASSANDO

PER L’ISOLA DI CHILOE’

E LA SCUOLA

VILLA ORTEGA

IL VIAGGIO

Percorreremo la Carretera Austral (ufficialmente la ruta CH-7) da San Carlos de Bariloche, a sud di Santiago, a Puerto Montt. Si devierà verso l'isola si Chiloè e, via traghetto, dopo averla attraversata, da Chaitèn a Villa O'Higgins, la fine di questa strada storica voluta dal dittatore Pinochet. La costruzione è iniziata nel 1976 e terminata nel 1996 con lo scopo di unire tutto il Cile e collegare zone impervie, al tempo raggiungibili solo via mare. La strada termina nel nulla della Patagonia cilena senza sbocco al sud. Una strada all'apparenza inutile per sviluppo economico ma ricca di significato storico e paesaggistico. Da Villa O'Higgins si ritorna al nord per ridiscendere, con la ruta 40 in Argentina alla fine del mondo, la città di Ushuaia.

Quasi 6500 km con molte parti in sterrato, in traghetto, tra panorami mozzafiato, circondati da una natura prepotente e disinteressata dalla presenza dei pochi abitanti.

 

 


L'OPERA DI BENE

DUE PROGETTI

Una scuola in Cile, a Villa Ortega, Carretera Austral al Km 32, comune di Coyhaique, in piena Patagonia cilena.

Una scuola definita “rurale”, come le tante in piccoli paesini dispersi sulle Ande, dedicata a Pablo Neruda.

Una scuola con 47 studenti di età compresa tra i 4 e i 15 anni. Una comunità, tutto il villaggio,  che si occupa e preoccupa della loro formazione cercando di raggiungere standard che permettano di pensare ad un futuro migliore.

Due i progetti che vogliamo sostenere:

1. Informatizzazione di base della scuola

2. Le attrezzature ricreative e sistemazione degli spazi esterni.

 

L’insieme per il raggiungimento di uno sviluppo globale della persona o, meglio, citando il progetto: “Avere un faro digitale, sia per gli studenti, sia per la famiglia e la comunità in generale, ottenendo GIUSTIZIA EDUCATIVA per il raggiungimento di standard secondo le competenze del 21° secolo”.

Di seguito i due progetti nei particolari…in lingua originale e tradotti in italiano…

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I DUE PROGETTI

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1. PROYECTO DE INCENTIVO PEDAGÓGICO A LA
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2. PROYECTO DE JUEGOS RECREATIVOS ESC PA
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