USA "ALLA CONQUISTA ..."

Un grande viaggio degli “obiettivi mancati…” Questo era un viaggio strano per noi, poteva essere considerato poco avventuroso e soprattutto privo di un vero obiettivo di solidarietà, che caratterizza i nostri raids. Doveva essere un viaggio di “scoperta” della profonda provincia americana nel sud ovest degli “states” dove convivono, anche nelle scintillanti e ricche città di Los Angeles e Las Vegas, povertà e disagio sociale.

 

Dovevamo incontrare i “B.A.C.A.” associazione di motociclisti USA che combatte contro la piaga degli abusi sui minori.(con i loro omologhi piacentini collaboriamo da tempo). Dovevamo immergerci nelle riserve indiane per conoscere da vicino, per quanto possibile in un viaggio cosi breve, le condizioni di vita dei nativi americani una popolazione letteralmente sterminata negli anni, terribili per l’America, della conquista del West , e ora segregata nelle “riserve”.

 

Ora siamo tornati e alcuni obiettivi li abbiamo mancati perché: abbiamo visto tutto questo ma non siamo in grado di testimoniarlo!

 

E’ difficile fotografare o filmare il disagio e la povertà dei barboni che frugano nei rifiuti anche in una città fantastica come Las Vegas, è difficile riportare le immagini dei villaggi della tribù “Hopi”, poveri e malconci, dove l’abuso di alcool si vede nelle facce un tempo fiere degli indiani che incontri!

 

Non siamo riusciti infine ad incontrare i nostri amici B.A.C.A. Abbiamo provato ma, forse a causa di un nostro ritardo iniziale dovuto allo sdoganamento delle moto, non siamo riusciti a incontrarci.

Ma abbiamo anche, idealmente, stretto un gemellaggio con la polizia americana. Abbiamo conosciuto due “chips” (poliziotti motociclisti) in servizio sulle strade dell’Arizona. Uno di loro figlio di emigrati emiliani e per noi, amici, supporters , collaboratori e beneficiari di tante iniziative del Moto Club Polizia di Stato delegazione di Piacenza, è stato un attimo e un piacere scambiare due parole e fare qualche foto insieme. Il nostro è stato un grande viaggio. Abbiamo ancora negli occhi la bellezza incredibile dei parchi nazionali,e per noi motociclisti percorrere la pista sterrata che attraversa la Monument Valley, immortalata in tanti film western di Johm Ford (e non solo), è un’emozione impagabile! Le corse a perdifiato sulle interminabili strade del sud, sempre dritte con un orizzonte che non si avvicina mai, circondati da una natura selvaggia in cui ci si aspetta di vedere spuntare in lontananza cowboys ed indiani che si inseguono!

 

La meraviglia, che fa davvero restare a bocca aperta anche viaggiatori esperti come noi, alla vista di Las Vegas: un posto tanto fantastico quanto futile ma di una bellezza incredibile: un monumento sfavillante alla fantasia degli americani! Una sorpresa positiva, poi, è stata l’incontro con le persone: sempre gentili e pronte ad aiutarci, con una mentalità aperta verso il viaggiatore. Un piccolo esempio: in un minuscolo paese dell’Arizona, Ajo, vicino al confine messicano, ci hanno fatto entrare (e fotografare) in un seggio elettorale durante le elezioni che hanno portato alla riconferma di Obama! Forse anche noi abbiamo contribuito alla rielezione! Qualcuno di loro fuori dal seggio ci ha anche confidato come la pensava politicamente.

 

Ecco, forse è la coscienza civica la vera “religione laica” che unisce il popolo americano. Il rispetto delle regole, anche quelle della guida nel traffico, enorme ma ordinato, delle interminabili free ways di Los Angeles, lo dimostra. Poi gli incontri con altri viaggiatori (due motociclisti belgi in viaggio da 10 mesi!) e con altri italiani emigrati da tempo (un signore di Morfasso un paesino di montagna in provincia di Piacenza che parla il dialetto ma non più l’italiano!) ed ancora una famiglia di canadesi in viaggio verso il sud per svernare a Yuma cui abbiamo venduto 2 magliette di Raid for Aid! Ed ancora l’esperienza di farsi tagliare i capelli da un barbiere (una bella ragazza di chiare origini messicane che fieramente dichiarava “I was born in Arizona!”).

E che dire poi di una orgogliosa Navajo con la quale volevamo scambiare una nostra felpa con qualche monile indiano: “noi navajo non abbiamo bisogno di nulla!” Ecco alla fine un grande viaggio, pur con qualche obiettivo mancato, è quello in cui incontri gli altri e scopri di più di te stesso.

Un grazie perciò a tutte le persone che abbiamo incontrato: La scoperta dell’America è stata la grande umanità degli americani.

 

Un grazie infine, come sempre, ai nostri sostenitori ed ai compagni di viaggio anche quelli si scoprono e si incontrano ad ogni raid. Lo spirito e le difficoltà del viaggio cementano l’amicizia e la comune passione di viaggiare per bene…


Le nostre "impressioni"